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Regione recepisce istanze Istituzioni del Lago e ribadisce stop alle captazioni fino a quando il Lago non sarà tornato nei limiti

Visualizza e Scarica la risposta della Regione Lazio alla diffida delle Istituzioni del Lago

Bracciano, 15 nov. 2017

Stop a qualsiasi forma di prelievo dal lago di Bracciano da parte dell’Acea fino a quando il lago non tornerà al di sopra della soglia di 161,90 metri sul livello del mare, installazione di un misuratore di portata negli impianti Acea Ato 2 di Castello Vici (Anguillara Sabazia) e l’impegno di rendere pubblici i dati relativi alle captazioni, fermo restante il divieto assoluto di non superare in discesa la quota di 161,90 metri sul livello del mare. E’ quanto ha chiarito oggi Mauro Lasagna, direttore della Direzione Generale Risorse idriche e difesa del suolo della Regione Lazio.

Il chiarimento è arrivato in risposta alla diffida che le Istituzioni del Lago – i Sindaci dei Comuni di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo, di Bracciano, Armando Tondinelli e di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi, insieme a Vittorio Lorenzetti, Presidente del Parco Regionale di Bracciano-Martignano e a Renato Cozzella, Presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano – avevano inviato alla Regione Lazio lo scorso 16 ottobre.

Nella diffida, le Istituzioni del Lago chiedevano alla Regione non solo di provvedere alla installazione di apparecchiature di misura del livello del lago e della portata derivata  – ovvero delle captazioni effettuate da Acea dal lago verso Roma e gli altri comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale (Ato) – ma anche di installare presso gli impianti Acea delle saracinesche da attivare per interrompere automaticamente le derivazioni in caso di superamento dei limiti previsti dalla concessione. Se il misuratore di portata sarà installato a breve, così assicura la Regione, per l’installazione delle saracinesche si dovrà aspettare la definizione della nuova concessione. Nella lettera infatti il direttore Lasagna ha fatto espresso riferimento alla ridefinizione della Concessione (la 1170 del 16 giugno 1990) che permette all’Acea di prelevare acqua dal Lago di Bracciano e ha chiarito che fino a quando questo nuovo atto non sarà adottato “si provvederà a sospendere ogni forma di prelievo da parte del Gestore del servizio idrico integrato (Acea Ato 2), dal Lago di Bracciano, fino a nuova disposizione” e che “mai potrà essere autorizzata la captazione fino a quando il livello del lago non avrà superato, (in salita n. d. r.) la quota di 161,90 metri sul livello del mare”. Questa quota, corrispondente a meno 114 centimetri rispetto allo zero idrometrico misurato dalle aste installate dal Parco, è la soglia massima di oscillazione ritenuta tollerabile e definita dalla Concessione attualmente in vigore. Oggi, il livello del Lago si trova ben al di sotto dei meno 190 centimetri ed oscilla tra i meno 193 e i meno 195 centimetri.

In una dichiarazione congiunta le Istituzioni del Lago spiegano che

“Accogliamo con grande soddisfazione la comunicazione della Regione Lazio e non possiamo che essere soddisfatti per vedere che alcune delle nostre richieste siano state pienamente accolte e messe nero su bianco. In primo luogo accogliamo con enorme soddisfazione la ribadita volontà di voler vietare le captazioni almeno fino a quando il lago non sarà rientrato all’interno di un range di oscillazione naturale. Vigiliamo – continuano – affinché i punti espressi nella comunicazione odierna siano adottati e recepiti nei provvedimenti normativi annunciati”.

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