L’idea di Bracciano smart lake nasce anche con la prospettiva di creare intorno al lago un polo di attrazione per uno sviluppo innovativo del territorio. La raccolta dei dati ambientali (meteo e idro) l’uso delle piattaforme social e degli strumenti digitali (smartphone sensori reti 5G, fibra) avrebbe dovuto favorire un processo di aggregazione e di costruzione di un vero e proprio living lab, una sorta di laboratorio dal vivo dove sperimentare nuovi sistemi, nuove tecnologie di raccolta ed elaborazione dati (algoritmi, IA, machine learning, big data) favorendo un dialogo costante con le realtà presenti sul territorio: enti di ricerca, istituzioni, amministrazioni, scuole, associazioni, realtà produttive.
Il territorio, così ben delimitato sotto il profilo territoriale (intorno al lago) e così strutturato dal punto di vista urbanistico e dei servizi [una sorta di città diffusa di circa 50-60mila abitanti con reti di infrastrutture di trasporto (strade e ferrovia), formazione (scuole e università), sanitaria (ospedale e scuola formazione universitaria), e con la presenza di realtà di peso come il centro Enea de la Casaccia o la stazione meteo A.M.di Vigna di Valle, il centro Acea di Anguillara, il Centro studi Anas di Cesano, le scuole di fanteria e di artiglieria, il campo di volo dell’esercito, la stazione dei VVFF, il Parco, il Consorzio di Navigazione, importanti centri sportivi, una rete integrabile di beni architettonici, archeologici e museali, e con importanti sistemi ambientali uno su tutti il sistema lago, ex discarica di Cupinoro, vicinanza a Roma (Area Metropolitana di Roma circa 4,5 mln di abitanti) e all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci] si presta infatti alla creazione di un polo di ricerca capace di attrarre investimenti e risorse umane altamente qualificate da ogni parte del mondo.
Attraverso la piattaforma braccianosmartlake.com, abbiamo avviato il progetto su base assolutamente volontaria, e abbiamo cominciato a costruire un embrione del progetto, dimostrando che i dati raccolti avevano valore non solo nel senso di una migliore e più trasparente governance della risorsa idrica (vertenza sulla crisi idrica del 2017), ma che potevano innescare collaborazioni dagli esiti imprevisti, come è successo con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che ha utilizzato i dati acquisiti per migliorare la capacità di lettura dei sensori a bordo dei satelliti ambientali in orbita intorno alla Terra.
In altri termini, abbiamo dimostrato la fattibilità della realizzazione su questo territorio una sorta di HUB dell’innovazione nel settore ambientale per lo sviluppo di nuovi sistemi di gestione dei servizi. da sperimentare in quella che sarebbe diventata la Smart City del Lago (Bracciano smart lake).
Questo tipo di strutture sperimentali sono in corso di sviluppo in diverse realtà nel mondo. Nel corso del Ces che si è appena concluso Toyota ha annunciato la creazione di una vera e propria città alle falde del monte Fuji in Giappone, Woven City, proprio allo scopo di sperimentare e testare tecnologie destinate alla mobilità del futuro, mentre lo scorso otto gennaio è entrato in funzione nella Bassa Sassonia, il primo segmento del progetto “Testfeld Niedersachsen” (Campo di prova della Bassa Sassonia per la mobilità automatizzata e in rete) avviato dal DLR Institute of Transportation Systems insieme al Lander della Bassa Sassonia che ha come scopo la creazione di un’area di ricerca dal vivo per lo sviluppo di nuove tecnologie per la mobilità intelligente.
Ma non è finita. Il modello di progetto più interessante viene però da Alpharetta una piccola cittadina di circa 60.000 abitanti, nell’area metropolitana di Atlanta (5,7 milioni di abitanti), in Georgia, Stati Uniti, dove è stato appena inaugurato il Laboratorio di tecnologia delle infrastrutture automobilistiche (IATL), che mira a riunire case automobilistiche, operatori di reti cellulari, società di dispositivi di controllo del traffico e produttori di semiconduttori in un unico hub tecnologico per creare, sviluppare e testare la sicurezza dei veicoli connessi applicazioni. Un vero e proprio laboratorio dal vivo della mobilità innovativa. “La capacità dei veicoli di comunicare con l’infrastruttura di controllo del traffico è fondamentale per migliorare la sicurezza stradale e per la rapida adozione della tecnologia dei veicoli connessi in tutta la flotta”, ha affermato Jovan Zagajac, responsabile della tecnologia dei veicoli connessi per Ford Motor Company, uno dei partner del progetto. Il polo di ricerca andrà ad inserirsi in uno delle aree strategiche dell’automotive americano con la presenza dei centri innovazione di GM (Rosswell) e i nuovi impianti PSA che nasceranno nei pressi dell’aeroporto internazionale di Atlanta, oltre che grazie al ruolo sempre crescente del Georgia Institute of Technology.
Forse è arrivato il momento di fare sul serio.
Commenti recenti