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Da novembre 2017 in cui si è registrato il livello minimo storico raggiunto dalle acque del lago (-198 cm dallo zero idrometrico 163,04 m s.l.m.) si è osservato un lento ma non costante aumento progressivo del livello. Il triennio 2017 2020 è caratterizzato da un andamento pressoché ciclico con recuperi durante le stagioni invernali e perdite durante la stagione estiva. Generalmente il lago di Bracciano tende a recuperare di più rispetto alle perdite estive, ma questo dato è strettamente legato alle precipitazioni da un lato ed all’effetto dell’evaporazione dall’altro. Dal momento che le captazioni dal lago sono interrotte dal 2017, possiamo osservare come il lago di Bracciano si stia comportando naturalmente presentando il classico andamento con picchi massimi e minimi. La vera anomalia che si può osservare è data dal mancato recupero durante l’ultima stagione invernale che ha fatto recuperare le acque del lago di soli 45 cm durante la stagione invernale per poi perdere più di 35 cm nel corso dell’estate che si avvia a conclusione. In questi giorni, le acque del lago continuano lentamente a scendere grazie alle importanti evaporazioni che si stanno registrando e alla quasi totale assenza delle precipitazioni (252 mm piovuti da gennaio ad agosto 2020). Gli apporti da parte delle falde, in assenza di precipitazioni tendono ad esaurirsi in poche settimane ed il livello del lago, mantenuto stabile dagli apporti sotterranei, torna a scendere. Ad oggi -142 cm dallo zero idrometrico (solamente + 56 cm dal minimo storico del 2017) il lago sta recuperando solamente 19 cm l’anno. Questo implica che se le condizioni meteorologiche non cambieranno in queste condizioni il lago impiegherebbe altri SETTE ANNI e MEZZO prima di raggiungere nuovamente lo zero idrometrico.

David Rossi

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