Nei giorni scorsi il tema della lotta ai “ladri di acqua” che, attraverso delle tubazioni, capterebbero abusivamente acqua dal lago di Bracciano e darebbero un contributo, che, da alcuni, viene definito “determinante” che riguarderebbe “centinaia di pozzi abusivi” è in realtà un fenomeno che non solo è ampiamente noto da tempo, ma che va debitamente ridimensionato. Cominciando dalle foto che sono state mostrate da alcuni giornali nei giorni scorsi. Quelle foto erano per lo più di tubazioni che sono risultate essere interrotte, fatiscenti, bucate e piene di sabbia. Da una facile verifica – i tubi si trovano a Pizzo Prato, a qualche centinaia di metri dagli impianti dell’Acea – risulta infatti che i tubi sono inattivi, non pescano cioè acqua, da almeno molti anni e anzi andrebbero rimossi dalla spiaggia e dal lago perchè sono inquinanti. Sempre nella stessa area insistono, che anche in altre aree, delle tubature che entrano nel lago e sembrano pescare acqua. “I Guardiaparco – si legge in una nota diffusa dal Parco di Bracciano- Martignano – hanno censito più di 30 captazioni lungo le rive del lago, alcune delle quali sappiamo già essere autorizzate. Per le restanti, comprese quelle apparentemente inattive da molto tempo, saranno effettuati i doverosi approfondimenti in collaborazione con il N.O.E., per verificarne l’eventuale carattere abusivo”.
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