La stagione era iniziata con una mirabolante inchiesta del quotidiano di proprietà di uno degli azionisti più influenti di Acea (e di Roma in generale) contro “CENTINAIA” di ladri di acqua che usavano l’acqua del lago per “preparare le conserve per l’inverno”. Poi su un altro grande quotidiano avevamo letto di oltre 30 allacci abusivi, poi corretti da un comunicato del parco. Ora leggiamo che pur con l’ausilio di un elicottero, e con una massiccia operazione della Forestale e del Noe dei Carabinieri, sono state sequestrate sul Lago di Bracciano complessivamente 20 pompe della capacità di circa 70 litri al minuto. Sui giornali continuano ad essere pubblicate le foto dei tubi che sono interrotti o completamente pieni di sabbia.
Queste venti pompe sono pò troppo poche per giustificare tanto clamore.
Poche,tante,di capacità piccola o grande è il principio che conta ossia, se è costatato l’abuso quello si chiama ladrocinio punto.E chi era preposto al controllo (visto che alcuni hanno terreni adibiti a orti) doveva accorgersi che quelli non potevano consumare poca acqua. O il contatore alcuni cittadini di Bracciano non lo hanno?
Cerchiamo di non confondere i piani per favore. Qui stiamo discutendo dell’abbassamento del livello del Lago di Bracciano, un bacino che ha una superficie di circa 56 kmq che si trova oggi a meno 183 centimetri rispetto allo zero. L’azione di questi privati, da un punto di vista del bilancio idrico è impercettibile rispetto ai volumi captati da Acea. Questo è quello che conta, se vogliamo capire perchè il lago si sta abbassando e perchè l’ecosistema è a rischio. SE poi questi signori avessero o meno l’autorizzazione a captare – sotto questo profilo – poco importa. Consideri che negli anni le attività agricole lungo la costa si sono notevolmente ridotte. Quanto poi al diritto dei cittadini di Bracciano a prendere acqua dal lago, non riteniamo che ne abbiano meno di quelli di Roma. Infine, per quanto attiene il rispetto delle norme le ricordo che la convenzione impone ad Acea il rispetto delle oscillazioni naturali (siccità inclusa) e il non superamento della soglia dei meni 114 centimetri.
Perfettamente d’accordo