Sara Taviani, geologa dell’Università di Milano Bicocca, che ha pubblicato nel 2015 uno studio sulla rivista Hydrogeology Journal nel quale, non solo vengono descritti tutti i flussi di acqua in entrata e in uscita dal Lago di Bracciano, ma vengono anche simulati alcuni scenari che permettono di valutare l’impatto delle singole voci nel bilancio idrico del lago.siamo andati a conoscerla, in Piazza San Pietro.
Lo studio permette inoltre di valutare per un periodo che va dal 1975 al 2011 i dati relativi ai prelievi di acqua dal bacino lacustre e di incrociare queste informazioni con i dati relativi alle precipitazioni e con le temperature. Fino a circa tutto il 1982 il prelievo di acqua potabile dal lago si è mantenuto costante intorno a una portata pari a un metro cubo secondo.
Successivamente i prelievi sono stati meno costanti, ma anche progressivamente meno intensi calando fino al 1996 quando si è toccato il minimo pari a un flusso di circa 0,250 litri al secondo. Dal 1997 i prelievi sono stati molto meno costanti e anzi si osservano una serie di picchi mensili in cui i flussi raggiungono livelli record, come nel 1997 quando sono stati raggiunti circa 2 metri cubi al secondo.
Nel periodo dal 1998 al 2008 i prelievi sono stati comunque discontinui, ma sono stati molto inferiori al minimo consentito dalla concessione che è di 1,1 metri cubi al secondo e solo raramente e per brevi periodi hanno superato quella soglia. Negli ultimi sette mesi invece, sono rimasti costanti sopra quel tetto, a una quota che non è mai stata raggiunta prima per un periodo di tempo così lungo e questo nonostante il livello del lago continuasse a scendere senza sosta.
Bravo Emanuele. Hai promulgato un degno tecnico-scientifico, sulla situazione del nostro lago causato dall’eccessico prelievo da parte dell’ACEA. Quindi, purtroppo se l’ACEA manterrà il prelievo, ogni anno si abbassera almeno di mezzo metro. In quanti anni sarà prosciugato?