Occorre rimuovere quelle alghe dalle spiagge ed evitare che tutta quella biomassa in decomposizione possa produrre ulteriori danni su un sistema ecologico già fortemente compromesso. I ricercatori dell’Istituto per la Salvaguardia e la Protezione dell’Ambiente (Ispra) lo hanno scritto chiaramente nella loro relazione sullo stato di salute del Lago di Bracciano.
Queste alghe devono essere rimosse
“Nel corso dei sopralluoghi – si legge nel documento di 52 pagine – sono state riscontrate ingenti quantità di macrofite in decomposizione in particolare di Characeae spiaggiate lungo le sponde lacustri. Si ritiene opportuno provvedere alla rimozione di tale biomassa vegetale dalle sponde, al fine di evitare che, per effetto di successivi eventi di pioggia intensi o di lunga durata e l’innalzamento del livello idrometrico, tale materiale sia re-immesso nel lago compromettendo la qualità delle acque“.
In sintesi, continua la relazione “la gravità dell’attuale stato di conservazione di alcuni habitat presenti nella ZCS/ZPS in cui ricade il lago, richiede che si pongano in essere adeguate misure di conservazione atte a evitare un’ulteriore compromissione degli habitat stessi“.
Già in diverse occasioni abbiamo segnalato la presenza di banchi di alghe spiaggiate. Anche stamattina, durante i consueti monitoraggi per il rilevamento della quota del lago, abbiamo riscontrato la presenza copiosa di alghe spiaggiate.
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