Bracciano, 23 febbraio 2018 – Il Lago di Bracciano, nel corso dell’ultimo anno, è stato l’epicentro della crisi idrica che ha coinvolto Roma e tutto l’ambito integrato ATO 2. Al termine di un anno molto particolare in cui le Istituzioni del Lago si sono impegnate a fondo per cercare di risolvere e mitigare gli effetti della crisi, (vedi qui l’intera cronologia della vicenda con le azioni messe in atto dalle Istituzioni del lago) la Regione Lazio, con Determinazione Dirigenziale ha ridefinito le modalità con le quali saranno regolate da qui in avanti le captazioni. Innanzitutto il lago torna ad essere riserva strategica. Le acque del lago potranno cioè essere captate solo in caso di emergenza.
Nel corso dei tavoli istituzionali abbiamo ricevuto assicurazioni circa i criteri che definissero tali casi di emergenza. Si è parlato di casi eccezionali legati a calamità naturali che hanno effetti diretti sulle infrastrutture, come per esempio un terremoto che metta fuori uso l’acquedotto del Peschiera. Inoltre si è stabilito che le captazioni non potranno essere riattivate se il livello dell’acqua del lago non si trova sopra la quota di 161,9 metri s.l.m. e che comunque debbono essere autorizzate per iscritto dagli stessi uffici regionali.
Si tratta di norme molte importanti che pero’ debbono essere implementate. Per evitare di incorrere di nuovo in una situazione analoga a quella che è successa lo scorso anno, c’è la necessità di cominciare a pianificare l’utilizzo della risorsa idrica in base alle effettive disponibilità.
Si tratta di costruire cioè un modello che tenga conto delle precipitazioni e dei consumi effettivi e che cerchi, con criteri di gestione intelligente, di tenere in equilibrio i sistemi. Punto cardine di questo nuovo modello è la trasparenza dei dati. Pensiamo non solo a quelli legati al livello del lago, ma anche a quelli relativi alle captazioni così come ai consumi. Le informazioni chiave devono essere pubbliche e accessibili ai cittadini.
Contestualmente alla definizione di un sistema di governance della risorsa chiaro e trasparente, occorre affrontare gli esiti che questa crisi idrica ha prodotto sul territorio e sul tessuto economico e sociale.
Prima di tutto va assicurato con adeguate risorse finanziarie un piano per il monitoraggio completo del sistema lago per controllare l’eventuale insorgere di sviluppi non desiderati legati al perdurare della situazione di crisi. Poi vanno messi in cantiere e pianificati interventi che puntino ad un recupero degli ambienti danneggiati.
Molto delicato è il discorso del turismo e dell’economia legata a questo settore. La stagione balneare è alle porte, ma rischiamo anche quest’anno di veder compromessa la fruizione di spiagge ed arenili a causa del mancato recupero del livello delle acque del lago. Chiediamo non solo il riconoscimento di questa situazione con conseguenti interventi normativi ed economici, ma anche la possibilità di mettere in cantiere progetti di lungo periodo che abbiano la possibilità di aiutare il territorio a recuperare il danno di immagine che è stato prodotto dall’abbassamento del livello dell’acqua. Fin qui la Regione ha avuto un atteggiamento aperto e dialogante, sensibile alle richieste avanzate dalle amministrazioni locali. Ora, in vista delle prossime elezione per il rinnovo della Presidenza, della Giunta e del Consiglio Regionale chiediamo ai Candidati di recepire queste nostre richieste e di integrarle all’interno dei loro programmi e di impegnarvi, qualora veniste eletti, a metterle in atto.
Le Istituzioni del Lago:
Sabrina Anselmo, Sindaca di Anguillara Sabazia, Claudia Maciucchi, Sindaca di Trevignano Romano, Armando Tondinelli, Sindaco di Bracciano, Vittorio Lorenzetti, Presidente del Parco regionale di Bracciano-Martignano, Renato Cozzella, Presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano.
Uff. stampa: Emanuele Perugini
Commenti recenti