Comunicato stampa n. 4
Bracciano, 23 novembre, 2017 – Un protocollo per la gestione delle emergenze idriche, un nuovo piano di gestione del lago, l’installazione di un sistema di misurazione delle captazioni, un censimento dei pozzi che attingono dalle falde intorno al lago a carico della Città Metropolitana di Roma Capitale, la valutazione di massima di un sistema di blocco automatico delle captazioni, e l’autorizzazione per nuove concessioni. Sono queste le principali conclusioni raggiunte mercoledi’ scorso (22 novembre) al Tavolo Istituzionale convocato dalla Regione Lazio per discutere dell’emergenza idrica del Lago di Bracciano.
Alla riunione, organizzata dopo gli impegni assunti nei confronti delle Istituzioni del Lago dal Presidente, Nicola Zingaretti, hanno partecipato le Istituzioni del Lago – Sabrina Anselmo, Sindaca di Anguillara Sabazia, Silvia Silvestri, presidente del Consiglio Comunale di Anguillara; Claudia Maciucchi, Sindaca di Trevignano Romano accompagnata anche dal Vicesindaco, Luca Galloni e da Costantino del Savio, presidente del Consiglio Comunale; Gianfranco Rinaldi, Vicesindaco di Bracciano; il Presidente del Parco di Bracciano-Martignano, Vittorio Lorenzetti, insieme al Direttore, Daniele Badaloni; il Presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano, Renato Cozzella. Dall’altra parte del tavolo i rappresentanti di Acea Ato 2, della Città Metropolitana di Roma Capitale e il Consigliere di Roma Capitale, Giuliano Pacetti.
A fare gli onori di casa, l’Assessore alle infrastrutture della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, insieme ad Andrea Baldanza, Capo di Gabinetto del Presidente e a Mauro Lasagna direttore della direzione regionale delle risorse idriche.
Nel corso della riunione le istituzioni del Lago hanno proposto una serie di misure ben definite. Primo fra tutti l’installazione di un misuratore presso gli impianti di Castello Vici, ad Anguillara e di altri misuratori magnetici presso gli impianti di sollevamento di Cesano. Inoltre – in ottemperanza a quanto disposto nei documenti allegati alla Concessione – è stata chiesta l’installazione di un sistema automatico di saracinesche in grado di interrompere la captazione non appena si supera la soglia limite. Sempre nell’ambito degli interventi infrastrutturali e’ stata inoltre posta la questione relativa alla questione della separazione delle acque nere dalle acque bianche in modo da favorire un maggiore afflusso delle acque piovane verso il lago ed è stata inserito nel pacchetto anche un piano per la pulizia dei fossi che afferiscono al lago.
Ci sono poi le questioni legate all’emergenza attuale, come per esempio i costi legati alla rimozione delle alghe dalle spiagge per cercare di ridurre l’apporto di fosfati e anche la questione degli indennizzi agli operatori economici danneggiati dall’abbassamento del livello del lago.
Un capitolo a parte è poi rappresentato dalla necessità di attrezzare interventi di manutenzione straordinaria sui pontili di attracco della Motonave Sabazia II.
La Regione Lazio ha richiamato tutti gli Enti presenti al tavolo alle proprie competenze. In primo luogo nei confronti della Città Metropolitana che entro due settimane dovrà fornire una mappa dei pozzi presenti nel bacino imbrifero del lago. Si tratta di uno strumento che doveva essere stato realizzato già da tempo e al quale le istituzioni del lago avevano dato la piena disponibilità a collaborare anche con l’impiego delle Polizie locali e dei Guardiaparco già a partire dallo scorso mese di maggio.
Dal canto suo Acea ha dichiarato che siamo ancora in piena emergenza idrica e che dalle sorgenti del Capore sono stati recuperati appena 100 litri al secondo, per cui, in caso di necessità saranno di nuovo costretti a prendere acqua dal Lago di Bracciano. Anche se ora il lago è oltre il suo minimo storico a meno 197 centimetri rispetto allo zero altimetrico fissato a 163,04 metri sul livello del mare.
Per scongiurare questo scenario, la Regione ha dato la sua disponibilità ad autorizzare nuove concessioni e l’Acea ha annunciato un piano di investimenti di circa 27 milioni di euro. Inoltre Acea ha specificato che i costi degli interventi richiesti saranno caricati in bolletta, saranno cioè a carico dei cittadini.
Nel frattempo, la Regione ha imposto ad Acea di mettere a punto un protocollo per la gestione delle emergenze affidato direttamente alla Regione e di prevedere un nuovo modello di gestione della risorsa stessa.
ottima iniziativa , ma e’ necessario assolutamente rivedere il vecchio contratto , per l’inadempimento contrattuale causato esclusivamente da Acea , ( per essere scesa sotto il livello previsto, per non aver predisposto delle valvole , che erano state previste contrattualmente , per aver utilizzato l’acqua anche per altri fini , per i danni ambientali , paesaggistici a fauna e flora. Rifacimento del contratto sine dine con inserimento nel nuovo contratto di penali, ove la societa’ predetta non si attenga agli obblighi contrattuali , l’inserimento anche di organismi di controllo regionali e locali Assolutamente necessario poi la predisposizione da parte della societa’ Acea affinche si attivi a costruire un impianto di desalinizzazione , ormai necessario in considerazione dei cambiamenti climatici , in atto in tutta Italia. Queste sono le soluzioni per il domani .